«Io sono nata in Maremma - racconta - ed è veramente una terra ribelle. Il nostro western rievoca un tempo in cui non c'era giustizia sociale, la vendetta era l' unico modo per sopravvivere in un mondo spietato, dove però esistevano forti ideali, e che si scontrava con quello privilegiato dell'aristocrazia fiorentina».
Dopo Elisa di Rivombrosa, dunque, la regista è tornata a dirigere una serie in costume. Terra ribelle, sette puntate da 100 minuti, budget di 11 milioni di euro, è stata girata in Argentina: «Avevamo bisogno di paesaggi selvaggi e incontaminati, per evocare una Maremma che non esiste più», spiega il produttore Alessandro Jacchia. La serie andrà in onda su Raiuno in autunno.
L'articolo del Corriere della sera
Butteri-Bufalo Bill, la sfida rinasce in tv
Il sito ufficiale della serie
Terra ribelle
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